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"FESTA DI MARIA IMMACOLATA"



L’otto dicembre la Chiesa celebra la festa dell’Immacolata Concezione di Maria. E’ la prima festa mariana dell’anno liturgico perché Maria è l’aurora che ci porta il sole che nasce da lei: Gesù Cristo. Questa festa è molto antica ed è molto sentita dal popolo cristiano perché anticipa il Natale e Maria ci accompagna e ci guida nel cammino dell’Avvento. Anche se la festa ha una lunga tradizione, il dogma dell’Immacolata Concezione è più recente. E’ stato stabilito dal papa Pio IX nel 1854, quattro anni prima che Maria apparisse a Bernardette a Lourdes nel 1858 e lo confermasse dicendo: “Io sono l’Immacolata Concezione”.


Perché Maria è stata concepita senza peccato originale? Perché Dio Padre ha voluto che suo Figlio, Santo e Immacolato, nascesse da una madre pura e immacolata, perciò preservò Maria dal peccato originale.


La Bibbia nel terzo capitolo della Genesi, con immagini semplici e simboliche, ci narra perché l’uomo ha fatto il peccato originale. In Genesi 1,31 si dice che Dio dopo la creazione: “vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”. Se tutto ciò che aveva fatto Dio era cosa molto buona, come mai nel mondo c’è il dolore e la morte? Sono entrati nel mondo a causa del peccato originale commesso da Adamo ed Eva, che hanno ascoltato il serpente, immagine del diavolo. L’uomo poteva mangiare tutti i frutti del giardino, anche dell’albero della vita, ma non quelli dell’albero della conoscenza del bene e del male. Solo Dio ci dà il criterio ultimo di bene e di male, perché l’uomo può decidere in modo arbitrario, secondo il piacere o ciò che gli è più comodo. Adamo ed Eva si insuperbirono e vollero diventare come Dio, seguendo il consiglio del serpente che disse: “Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen 3,5). Dopo aver mangiato il frutto l’uomo non divenne come Dio, ma si accorse di essere nudo e si nascose. Dio lo cercò dicendo: “Adamo dove sei”? Adamo rispose: “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto” (Gen 3,10). Poi Adamo diede la colpa ad Eva ed essa la diede al serpente: essi non sono capaci di prendersi le proprie responsabilità, come fanno i bambini che danno sempre la colpa ai compagni. Con il peccato originale l’uomo si è allontanato da Dio, ha preso coscienza della sua nudità, cioè della sua povertà e finitudine, senza Dio l’uomo non potrebbe neppure esistere. Con il peccato sono entrati nel mondo il dolore, la sofferenza e la morte…”Polvere tu sei e in polvere ritornerai”( Gen 3,19). L’uomo nasce segnato dal peccato originale che è poi un peccato di superbia, di egoismo e di prepotenza. Dio per porre rimedio a questa situazione amara per l’uomo, nella sua immensa misericordia, ha pensato di mandare suo figlio a farsi uno di noi per rispondere alla superbia con l’umiltà, all’egoismo con l’amore e alla prepotenza con la mitezza, lasciandosi inchiodare su una croce. Con la sua morte e risurrezione ha vinto il peccato e la morte e ci ha aperto la via a Dio e ci ha resi figli adottivi di Dio come dice san Paolo. Per far nascere suo figlio ci voleva una mamma e Dio Padre ha pensato a Maria e l’ha preservata dal peccato originale fin dal concepimento, rendendola santa e immacolata.

Maria da parte sua ha corrisposto al piano di Dio rimanendo sempre vergine e dicendo di sì all’angelo Gabriele che le chiedeva se accettava di diventare madre e concepì il figlio per opera dello Spirito Santo. La Chiesa ha letto e interpretato il passo di Gen 3,15 vedendo in questa donna Maria: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. Il testo ci dice che è la stirpe della donna che schiaccerà la testa al serpente, cioè Gesù, infatti è Gesù che morirà in croce per noi. Comunque Maria ha contribuito per la nostra salvezza dicendo il suo si al Padre ed è stata fedele a Lui fino ai piedi della croce, anzi fino alla fine della sua vita. I Padri della Chiesa fanno il parallelo tra la prima donna Eva che dice sì al serpente e ci porta la morte e Maria che dice sì a Dio e ci porta la vita in Gesù Cristo.


La festa dell’Immacolata Concezione di Maria ci ricorda che Dio, nel suo grande amore, per salvare l’umanità chiede la collaborazione a una donna, Maria, e la prepara tutta bella e senza macchia originale, come ci dice il canto “Tota Pulchra” tipico della festa dell’Immacolata. Ci ricorda anche il servizio umile e generoso di Maria che ha collaborato con Dio per la nostra salvezza dicendo all’arcangelo Gabriele: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Maria è anche nostra madre, ce l’ha donata Gesù sulla croce prima di morire quando le disse: “Donna ecco tuo figlio” (Gv 19,26) e all’apostolo Giovanni: “Ecco tua madre!” (Gv 19,27). Il vangelo continua dicendo che “da quell’ora il discepolo la prese con sé” e in Giovanni ci siamo tutti noi. Maria diventa anche immagine e modello della Chiesa per cui ciò che si dice di Maria si applica anche alla Chiesa e viceversa. Com’è bello pensare di avere una madre così bella, così pura, ma soprattutto così tenera, dolce e premurosa, che comprende le nostre difficoltà e ci consola. San Bernardo ha una bellissima omelia nella quale si dice: ”Se si levano i venti delle tentazioni, se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella e invoca Maria”…”Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria”. Lei è la stella del mattino che brilla nel cielo e ci guida al porto sicuro e sospirato della salvezza.


Titolo 2

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